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Paolo Pibi – Bifrǫst. La via tremula

 

Paolo Pibi, Pollen, 2017

 

La Galleria Marconi di Cupra Marittima sabato 10 marzo 2018 alle 18.00 propone Bifrǫst. La via tremula, mostra personale di Paolo Pibi. In occasione dell’inaugurazione Mizar Gaia Astrid Tagliavini e Salvo Lo Presti proporranno una breve performance di teatro-danza, costruita in rapporto con i lavori di Paolo Pibi. Mizar Gaia Astrid Tagliavini è direttrice della compagnia professionale di arti performative e.artES CUM PANIS, Salvo Lo Presti è l’autore dei testi originali che accompagnano la performance. La mostra si avvale della curatela e del testo critico di Valentina Falcioni ed è organizzata da Galleria Marconi e Marche Centro d’Arte.

 

Bifrǫst. La via tremula è il terzo appuntamento di Ti aspetto ANCHE domani, rassegna che accompagnerà la Galleria Marconi durante la stagione espositiva 2017/2018. La Galleria Marconi si trova in c.so Vittorio Emanuele II n°70 a Cupra Marittima. La personale Paolo Pibi potrà essere visitata fino al 7 aprile 2018 con i seguenti orari: lunedì – sabato 16.30 – 19.30.
La curatrice Valentina Falcioni racconta in questo modo la ricerca artistica di Paolo Pibi: “Qualcuno una volta ha detto che per vedere l’arcobaleno, bisogna imparare ad amare la pioggia. Per godere appieno della sua bellezza forse è necessario conoscere tutte le sue sfumature: il divino blu, l’aristocratico rosso, l’instabile verde, il menzognero giallo, lo stimolante arancione, lo spirituale indaco. Come ha scritto Dominique Simonnet: «I colori non sono irrilevanti, tutt’altro. Veicolano dei codici, dei tabù, dei pregiudizi cui obbediamo senza saperlo, possiedono significati reconditi che influenzano profondamente il nostro ambiente, i nostri comportamenti, il nostro linguaggio e il nostro immaginario». Osservando attentamente le opere di Paolo Pibi, ci si rende conto che tutte le tinte appartengono ad un bagaglio antropologico che inizia a stratificarsi sin dai primi mesi di vita. Ogni nuance, inoltre, ha la capacità di influenzare la psiche e provocare precise reazioni emotive. Concatenate in uno scenario onirico, diventano le protagoniste di un viaggio incrostato di leggende che inconsapevolmente hanno influenzato il percorso sentimentale e creativo dell’artista di origini sarde.”
Paolo Pibi, Field, 2017

 

 “Ti aspetto ANCHE domani perché? In tanti anni di attività ho avuto la fortuna di conoscere tantissimi artisti, di farli esporre, di aiutarli a valorizzare il proprio lavoro. Ogni volta che vedo una mostra installata, vedo un percorso che si compie e si apre a nuove prospettive. Mi sono reso conto in questo modo, però, che il momento migliore per vedere una mostra, per apprezzarla, per farla ropria, è nei giorni successivi all’inaugurazione. Capita troppo spesso di vedere il momento dell’inaugurazione con tantissime persone che parlano, si confrontano, chiedono, ed è giusto che sia così perché l’inaugurazione ha questo scopo, permettere di potersi confrontare con artisti, curatori, critici, galleristi e far sì che le idee si incontrino e circolino. Eppure c’è sempre un po’ di confusione in queste occasioni, confusione che non permette di poter godere a pieno delle opere esposte. Ecco per questo ti dico, vieni all’inaugurazione, parleremo, rideremo, ci faremo una foto insieme, ma Ti aspetto ANCHE domani per gioire insieme dell’Arte e delle sue mille declinazioni”. (Franco Marconi)

 

Paolo Pibi Bifrǫst. La via tremula
scheda tecnica/technical card

curatore/curator by Valentina Falcioni

testo critico/art critic by Valentina Falcioni

 

ufficio stampa/press agent by Dario Ciferri

fotografia/photography by Catia Panciera

allestimenti/preparation by Pasquale Fanelli  

 

dal 10 marzo al 7 aprile 2018
from 10th march to 7th april 2018
orario: lunedì-sabato dalle 16 alle 19.30
opening time: Mon-Sat 4 to 7.30 p.m.
Con il supporto di Ostello degli Artisti: http://www.appartamenti-cupramarittima.com
Info
Galleria Marconi di Franco Marconi
C.so Vittorio Emanuele, 70
63064 Cupra Marittima (AP)
tel 0735778703
in collaborazione con e.artES CUM PANIS

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Memory Card di Rita Vitali Rosati – presentazione ad Ascoli Piceno

 

 

Titolo: MemoryCard
Artista: Rita Vitali Rosati
Organizzato da: Galleria Franco Marconi
Interventi Critici: Valentina Falcioni – Dario Ciferri
Inaugurazione: Venerdì 15 dicembre 2017, ore 17:30
Luogo: Libreria Rinascita, Piazza Roma 7, Ascoli Piceno
Info: tel.
0736 259653 – email: libreria@rinascita.it
Venerdì 15 dicembre 2017, alle ore 17:30 presso la Libreria Rinascita ad Ascoli Piceno, verrà presentata l’opera
fotografica editoriale
“MemoryCard”, Hacca Edizioni, con l’intervento
critico di
Valentina Falcioni, Critica d’arte, di Dario Ciferri, Critico d’arte e Giorgia Latini, Assessore alla cultura
di Ascoli Piceno. Organizzato dalla Galleria Franco Marconi, con la
collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ascoli Piceno. Il
progetto “MemoryCard” nasce da un’idea precisa: quella di utilizzare un
segmento del repertorio fotografico che Rita Vitali Rosati ha realizzato negli
anni diversificandone i contenuti e le poetiche che hanno così arricchito un
più ampio archivio. Un archivio denso di memorie, impressioni, date che
costituiscono ed animano il nostro vissuto visivo, condensato in scatti
fotografici. Sono immagini raccolte nel corso del tempo, nei confronti delle quali
sono animate a riconsegnare un’identità. Si tratta del coinvolgimento diretto e
di volta in volta espresso da tutti gli scrittori invitati per ridare una “storia”
alle immagini da loro selezionate. Per essere poi restituita al pubblico. La
produzione di MICRO / RACCONTI da parte degli scrittori, ospitati nel retro di
ogni immagine/ cartolina, persegue anche il tentativo di creare una
contaminazione immediata tra scrittura e immagine, pur conoscendo la lezione di
Roland Barthes che sosteneva che “l’immagine è già un racconto”.
Gli scrittori presenti
sono:
Laura Bosio, Enrico Capodaglio,
Alessandro Catà, Filippo Davoli, Paolo Di Paolo, Angelo Ferracuti, Chicca
Gagliardo, Bianca Garavelli, Roberta Lepri, Giuseppe Lupo, Gian Ruggero
Manzoni, Angelo Mastrandrea, Marco Missiroli, Alessandro Moscè, Feliciano
Paoli, Laura Pariani, Aurelio Picca, Silvio Ramat, Francesca Scotti, Fabio
Scotto, Gordon Splash, Paolo Valesio, Gian Mario Villalta, Piergiorgio Viti,
Alessandro Zaccuri.
L’intera scatola è
composta da 50 cartoline e 50 immagini, 25 delle quali ospitano il racconto
breve di ogni singolo scrittore. Insieme a un piccolo catalogo e agli
interventi critici di Maria Letizia Paiato, Paola Paleari e Marcello
Sparaventi. Il tutto è prodotto in esemplari di 500 pezzi editati Hacca
Edizioni.
Mostre personali
recenti: 2017 “A me le mostre (mi) vengono sempre diverse (da come le avevo
pensate)”, a cura di Cecilia Serbassi, Galleria Franco Marconi, Cupra Marittima
(AP); 2016 “Ultimatum: vuoi condividerlo con me?”, a cura di C. Serbassi, Sala
Guelfo Cattedrale di San Venanzio, Fabriano(AN); 2015 “Sancta Sanctorum”, a
cura di G. Giannini Guazzugli, Chiesa di Santa Maria Nova del Pilastrello,
Vimodrone/Milano; 2014 “La Passiflora non è una passeggiata en plein air”, a
cura di R. Peros e N. Štokić, Palazzo Ducale (Knezeva Palaca), Zara, Croazia.
Mostre collettive
recenti: 2016 “Esercizi di fotografia”, azione performativa “E’ da considerare
il buio, un rifugio?”, a cura di Danilo Cognigni, Porto S. Elpidio (FM); “Il
tutto è più della somma delle sue parti”, a cura di M. Letizia Paiato, Marche
Centro D’Arte”, San Benedetto del Tronto (AP); 2015 “#nuovicodici”,
“#aroomofherown”, a cura di Milena Becci/Valeria Carnevali, Palazzo Stanga
Trecco, Cremona.
Rita Vitali Rosati è
un’artista che vive il suo tempo, lo legge, lo racconta, lo supera. Ironica e
visionaria è da sempre capace di offrire un quadro efficace, a tratti duro
della contemporaneità. Ho la fortuna di conoscerla, di
parlarci e negli anni ha
saputo colpirmi con l’allegria, la genialità, la tristezza e la dirompente
energia delle sue parole, delle sue idee e delle sue insicurezze. Rita Vitali
Rosati mostra in ogni momento un bisogno estremo di comunicare, un’attenzione
ai nuovi media eppure nello stesso tempo cataloga minuziosamente tutto ciò che
le passa sotto mano (foto, scritti, pensieri). È generosa e ama condividere con
le persone che stima le cose che la colpiscono e che stimolano la sua
attenzione. Ama servirsi della posta tradizionale, scrive, preferisce la penna al
computer e parlare al chattare (o almeno credo, non mi è mai capitato di
chattare con lei). Non è anonima e non è arrogante, è un’artista, una persona,
una donna, un’insegnante (anche se poi precisa ex), magari questo potrebbe
sembrare poco e invece dice tanto. Porta scarpe 39, su tutti e due i piedi. (Dario
Ciferri)
…Mi è bastato vedere un oggetto
qualsiasi e la proiezione di ciò che è perduto per sempre si è fatto limpido e
trasparente, come il cielo in questo momento. Non credi, allora, che forse
anche noi due potremmo essere immagini che si completano spiegandosi a vicenda
senza bisogno che siano spese parole, senza inutili commenti? Allo stesso
tempo, non credi che ogni immagine dovrebbe abitare all’interno di uno spazio
concepito appositamente, secondo le esigenze dell’immagine stessa, senza
sovrapporsi a nessun’altra? Hai mai pensato al fatto che a volte i titoli
confondono anziché illuminare? e deviano lo sguardo altrove, dove l’intuizione
viene meno, dove i significati si perdono? Lo sai, cara Rita, che nella tua
storia fatta per immagini, c’è la storia delle persone attraverso la loro
assenza? (Maria Letizia Paiato)
Libreria Rinascita
Piazza Roma, 7
63100 Ascoli Piceno
tel. 0736 259653
Comune di Ascoli Piceno
Galleria Franco Marconi
Cupra Marittima (AP)

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LIUBA – Guardando oltre

Jericho in Bremen, 2011-2017, fotografia da performance urbana interattiva

La Galleria Marconi di Cupra Marittima domenica 9 aprile alle 18.00 presenta Guardando oltre personale di LIUBA, mostra che si avvale del contributo critico di Valentina Falcioni. La mostra è organizzata da Galleria Marconi e Marche Centro d’Arte.

 

LIUBA alla Galleria Marconi, oltre alla personale Guardando oltre, presenta una nuova performancecollettiva partecipativa urbana, intitolata “Tiresia Marittima“, al quale il pubblico è invitato a partecipare. Alle ore 18 c’è la performance partecipativa, alle ore 19 l’inaugurazione della mostra. A coloro che parteciperanno alla performance verrà rilasciato un attestato di partecipazione autografato dall’artista.

 

La personale di LIUBA è il quarto appuntamento della rassegna Di versi diversi?, che accompagnerà la Galleria Marconi durante la stagione espositiva 2016/2017. La Galleria Marconi si trova in c.so Vittorio Emanuele II n°70 a Cupra Marittima. La mostra potrà essere visitata fino al 6 maggio 2017 con i seguenti orari: lunedì – sabato 16.30 – 19.30. 

 

Ad occhi chiusi – Tu sei cieco, ma io sono sordo e muto 
Le opere e il percorso sapientemente tracciato da LIUBA hanno lasciato riaffiorare le parole che il poeta e filosofo libanese Kahlil Gibran stese nel 1926 in Sabbia e spuma: “Tu sei cieco, ma io sono sordo e muto; sicché, prendiamoci per mano e comprendiamoci tra noi”. In un passato remoto la cecità era il segno distintivo di una persona dotata di vista interiore, era un dono
sacro che convertiva l’uomo in veggente, era e lo è tuttora un attributo dell’anziano, illuminato detentore di saggezza. Senza interferenze visive si tende ad acuire gli altri sensi, ma soprattutto si è capaci di leggere e parafrasare i sospiri, le pause, i silenzi, le vibrazioni della voce, le impercettibili tensioni muscolari. Nel buio si è in grado di scremare gli ornamenti della comunicazione verbale e di percepire la verità occulta, la voce del subconscio, l’essenza delle circonlocuzioni. Quelli che comunemente denominiamo normodotati, spesso guardano, ma non vedono. Pertanto, senza una reale presa di coscienza, le loro orecchie sono sorde ai messaggi reconditi che l’altro emana, non ne percepiscono la trama più sottile e di conseguenza le labbra diventano incapaci di parlarne con cognizione di causa. Ecco, LIUBA sarà un bastone telescopico lungo un’escursione tesa alla scoperta della cecità spirituale, fisica e socio-culturale per sciogliere confini tracciati da un analfabetismo empatico”. (Valentina Falcioni)
La mostra è un percorso che include una riflessione sulla cecità, sia fisica che mentale, si collega anche al tema dei rifugiati e del ‘non vedere’ l’altro da sé e la sua umanità. A questo proposito LIUBA spiega: “Ho scelto di lavorare sull’idea di cecità, sia fisica che mentale, concepita sia come disagio reale dei non vedenti, ma anche come metafora della cecità e superficialità che permea il nostro mondo contemporaneo, dove fra social media, fretta e contatti fugaci, non riusciamo piu a ‘vedere’ in profondità, diventando, in un certo qual modo, ciechi. Ciechi al senso della vita, ciechi alle piccole cose, ciechi ai bisogni degli altri. Il tema della cecità, disabilità reale e metafora più ampia che ingloba la nostra non-percezione del reale, lo collego, per evidenti ragioni, alla problematica della migrazione dei rifugiati, persone che lasciano la loro terra per problemi molto gravi, che spesso sono ‘visti’ in maniera stereotipata o addirittura strumentalizzati a fini politici, con la conseguenza che molte persone ‘non vedono’ la loro storia umana e la comune appartenenza che abbiamo con queste persone.”

 

“Cambiamo prospettiva sulle cose, cerchiamo di ritrovare un senso alle parole diverso da quello che normalmente diamo loro, arricchire lo sguardo, il senso, il tempo. Con i molti anni di attività che ho alle spalle, ho imparato che c’è sempre qualcosa da imparare, ecco vorrei che Di versi diversi? fosse la possibilità che ci si offre di riuscire a vedere le cose da un’altra direzione. Il verso è una prospettiva, è il percorso che facciamo e che dobbiamo avere la possibilità di modificare. La nostra società è fatta di versi diversi che si incrociano e che permettono agli uomini di progredire. Cosa c’entra l’arte in tutto questo? Tutto: l’arte è ricerca, amore, linguaggio, ma soprattutto è un percorso che non può fermarsi all’apparenza, al comodo, allo scontato, proprio perché guarda all’anima dell’uomo. E verso poi è anche poesia e questo vorrà dir pur qualcosa…” (Franco Marconi)

 

scheda tecnica/technical card
Guardando oltre
artista/artist LIUBA
testo critico/art critic by Valentina Falcioni
uffficio stampa/press agent by Dario Ciferri
fotografia/photography by Catia Panciera
allestimenti/preparation by Pasquale Fanelli 

 

dal 9 aprile al 6 maggio
from 9th April to 7th May
orario: lunedì-sabato dalle 16 alle 19.30
opening time: Mon-Sat 4 to 7.30 p.m.
Con il supporto di Ostello degli Artisti: http://www.appartamenti-cupramarittima.com

 

Info
Galleria Marconi di Franco Marconi
C.so Vittorio Emanuele, 70
63064 Cupra Marittima (AP)
tel 0735778703

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Luca Bidoli / Giuseppe Biguzzi – Alterità

Luca Bidoli, “Apostoli”  60×70, Grafite, pastelli e acrilico su tela, 2016
Giuseppe Biguzzi, “Romina 37” 180×100, olio su tela, 2016
La Galleria Marconi di Cupra Marittima domenica 15 gennaio alle 18.00 presenta Alterità, doppia personale, a cura di Valentina Falcioni, che propone le opere di Luca Bidoli e Giuseppe Biguzzi. La mostra è organizzata da Galleria Marconi e Marche Centro d’Arte.
Alterità è il secondo appuntamento della rassegna Di versi diversi?, che accompagnerà la Galleria Marconi durante la stagione espositiva 2016/2017. La Galleria Marconi si trova in c.so Vittorio Emanuele II n°70 a Cupra Marittima. Alterità potrà essere visitata fino all’11 febbraio 2016 con i seguenti orari: lunedì – sabato 16.30 – 19.30. 
Presentando Alterità la curatrice Valentina Falcioni ha scritto: “Per molti sociologi l’alterità è una risorsa attraverso la quale è possibile giungere alla conoscenza della realtà pura e obiettiva. Nel proprio percorso umano va abbinata alla tolleranza, la quale non deve essere considerata solo un corretto codice di comportamento poiché è innanzitutto un mezzo di comprensione libero e integrale. Accettare tutto ciò che è difforme da quello che per consuetudine viene considerato normale, è il primo passo verso una lucida consapevolezza antropologica. La diversità, di fatto, è il tratto comune d’appartenenza al genere umano. Le opere pittoriche di Luca Bidoli (Gorizia, 1967) e Giuseppe Biguzzi (Ravenna, 1968) evocano proprio questo concetto. «Il mio lavoro si concentra sulle convenzioni» ha spiegato l’artista friulano «su quanto è stabilito per norma comune e spesso viene scambiato per verità oggettiva. Questa in molti casi entra in contrasto con il mio sentire più profondo e soggettivo». In effetti, gli ultimi lavori di Luca raccontano proprio il suo disagio etico quando entra in relazione con tutte quelle religioni che si prefissano l’obiettivo di unificare la morale e il comportamento, mostrando insofferenza verso tutto ciò che vola al di sopra di quei dogmi istituiti non da Dio, ma dall’uomo. L’artista ravennate, invece, è un sensibile interprete del realismo sociale. Attraverso l’arida figura di Romina polarizza l’attenzione dell’osservatore sul disagio procurato da un insistente quanto globale tentativo di omologazione estetica. I dipinti di Giuseppe sembrano citare le parole della filosofa Michela Marzano: «Nel voler incarnare la perfezione, il corpo femminile è diventato un campo di battaglia su cui ci si accanisce senza tregua come se, per la donna, l’unica possibilità di esistere fosse quella di incarnare la perfezione»”. 
“Cambiamo prospettiva sulle cose, cerchiamo di ritrovare un senso alle parole diverso da quello che normalmente diamo loro, arricchire lo sguardo, il senso, il tempo. Con i molti anni di attività che ho alle spalle, ho imparato che c’è sempre qualcosa da imparare, ecco vorrei che Di versi diversi? fosse la possibilità che ci si offre di riuscire a vedere le cose da un’altra direzione. Il verso è una prospettiva, è il percorso che facciamo e che spesso dobbiamo avere la possibilità di modificare. La nostra società è fatta di versi diversi che si incrociano e che permettono agli uomini di progredire. Cosa c’entra l’arte in tutto questo? Tutto: l’arte è ricerca, amore, linguaggio, ma soprattutto è un percorso che non può fermarsi all’apparenza, al comodo, allo scontato, proprio perché guarda all’anima dell’uomo. E verso poi è anche poesia e questo vorrà dir pur qualcosa…”
(Franco Marconi)
Luca
Bidoli / Giuseppe Biguzzi
Alterità
scheda tecnica/technical card
curatore/curator by Valentina Falcioni
testo critico/art critic by Valentina Falcioni
ufficio stampa/press agent by Dario Ciferri
fotografia/photography Catia Panciera
allestimenti/preparation Pasquale Fanelli  
dal 15
gennaio al 11 febbraio
from 15th
January to 11th February
orario: lunedì-sabato dalle 16 alle 19.30
opening
time: Mon-Sat 4 to 7.30 p.m.
Con il supporto di Ostello degli Artisti: http://www.appartamenti-cupramarittima.com
Info
Galleria Marconi di Franco Marconi
C.so Vittorio Emanuele, 70
63064 Cupra Marittima (AP)
tel
0735778703

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